Best 10 quotes of Valentina C. Brin on MyQuotes

Valentina C. Brin

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    Che cosa credevate di fare?» Eleanor, un po’ stupita e un po’ offesa, lo guardò come se non credesse a ciò che lui le aveva appena fatto. «Mi sembrava di essere stata chiara a Clifton Hall, dovete lasciarmi in pace!» «E allora vattene!» Ashton l’aggredì all’improvviso, esausto. Disperato. Tutta quella smania, quella voglia di lei... Di quella donna che faceva male al cuore... Lo capì con chiarezza, una realtà distruttiva e logorante: Eleanor White lo avrebbe sempre respinto, allo stesso modo in cui non avrebbe mai smesso di rifiutare il desiderio che Ashton nutriva nei suoi confronti. Lui invece sarebbe rimasto schiavo di quella serva e della voglia che lo stava logorando istante dopo istante, solo. Perduto. Senza speranza. «VATTENE!

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    «Dimmi che sarà sufficiente» mormorò contro le sue labbra. Dimmi che basterà per cancellarti dalla mia mente. Dimmi che potrò essere libero da te.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    Faceva male. Qualunque sentimento risultava doloroso accanto a quella donna, ogni cosa che nasceva e moriva attorno a Eleanor possedeva spine taglienti che si conficcavano ovunque dentro di lui. Un dolore al quale, nonostante tutto, il suo corpo non riusciva a rinunciare. Graffiami. Incidi tutta te stessa dentro di me, così che possa avere l’illusione di averti per sempre.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    Have you noticed how the boy looks at you?” Russell asked. Charles chortled. “For the love of God, how should he look at me?” “I’m serious. I’ve been noticing it for a while now. Don’t tell me you haven’t noticed.” Silence. Dorian held his breath, ears divided between the sounds in the undergrowth and the words that would follow. “What are you talking about?” Charles’s voice sounded lower and more sullen than before, as if the marquess were struggling to contain some type of uneasiness. Russell’s reply was bone-chilling: “He looks at you the way a woman would.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    He touched me. He… he whispered things in my ear, things I never would’ve expected to affect me the way they did. I feel like I lose control when I’m near him. I’m like a leaf fluttering in the wind—when he zigs, I zag. He talks and I jump. He walks and I turn into a blithering idiot. I admit it, I’m clumsy, but when I find myself near him…” He didn’t have the courage to finish the sentence. With a sudden lump in his throat, he added: “I don’t want to hope, and I certainly don’t want to delude myself. Damn it, the thought of deluding myself terrifies me!” “I think I know what your problem is.” “And what would that be?” He sat up, offering a sly smile. “You’re hopelessly in love with him.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    I’ll teach you not to look at me like that,” Charles snarled through his hair before pushing it off his face. “Do you think I didn’t notice? The way you look at me when you think I’m not watching?” Oh, God! He had to get out of there. Slip out of his grip as soon as possible, before he lost control of his body. He was already feeling it in his groin—the fire Rochester had lit was already making his balls throb. His reply was desperate, a whisper, a tiny, brazen lie: “You’re mistaken.” “Oh, that’s how it is, then? You have the nerve to tell me it’s not true?” The next moment he felt something firm pressing against his buttocks. Something hot and shameless. Charles’s rock-hard erection. Dorian’s lips parted in a surprised moan. The air escaped his lungs and treacherous arousal rose all the way to his throat, breaking his voice and his willpower. “No…” I don’t know. “I didn’t mean to. I wasn’t spying on you on purpose.” “But you did. You always do.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    Non capisco, cos'è che vi preoccupa tanto?» «Tutto, quando si tratta di voi: il parto, l'odio che provate per Charles, il pensiero che possiate non amarmi mai. Mi fate regredire. Mi fate dimenticare il coraggio. Quando sto con voi divento ciò che di più lontano esiste dall'essere un uomo.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    Si scoprì a ricordare una carezza leggera e naturale, uno sguardo complice e rapito, un contatto tenero e fugace consumato in uno spazio angusto e scomodo. Una vasca. Lei, come non sarebbe mai più stata.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    Ti faccio passare io la voglia di guardarmi così», Charles gli ringhiò tra i capelli prima di scostarglieli dal volto. «Me ne sono accorto, sai? Di come mi guardi quando credi di non essere visto.» Oh, Dio! Doveva andarsene da lì. Sottrarsi a quelle braccia al più presto, prima di perdere il controllo del proprio corpo. Perché lo sentiva nei lombi, Dorian: il fuoco che Rochester accendeva in lui aveva già iniziato a gonfiargli le palle. La risposta gli uscì in un soffio, disperata. Una piccola, audace bugia. «Vi sbagliate.» «Ah, è così dunque? Hai il coraggio di dirmi che non è vero?» L'istante successivo avvertì qualcosa di duro premergli contro i glutei. Qualcosa di caldo e sfacciato, granitico. La sua erezione. Le labbra di Dorian si schiusero in un gemito sorpreso. L'aria uscì dai polmoni e l'eccitazione salì fino in gola, traditrice, spezzando voce e volontà. «Non…» “Non lo so.” «Non volevo. Non intendevo spiarvi.» «Ma l'hai fatto. Lo fai sempre.

  • By Anonym
    Valentina C. Brin

    Voleva toccare quella donna. Voleva sporcare la pelle di Eleanor con la promessa di baci che l’avrebbero segnata dentro, dove nessuno avrebbe mai potuto leggere quanto profondamente il conte l’avesse marchiata come sua.